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Certi scrittori consigliano – Guido Catalano, Walter Fontana, Filippo Tuena

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Gli ultimi consigli di scrittori per le Feste li leggiamo a Feste finite. Perché tanto valgono lo stesso, valgono sempre. Abbiamo un tris di autori: Guido Catalano, poeta di cui potete farvi un’idea nel suo sito;Walter Fontana, che ha scritto non sono libri (come Splendido visto da qui, Giunti) ma anche sceneggiature di film e ha creato personaggi televisivi che ancora ricordiamo; Filippo Tuena, che ha scritto bellissimi romanzi che ho già avuto modo di consigliare in passato.

cataGuido Catalano: ci ha dato i suoi tre consigli ma senza motivarli, ci ha autorizzato a scrivere “Guido Catalano ci manda i suoi 3 libri, ma dice che non ha gli spieghini”:
- Citarsi addosso di Woody Allen (Bompiani)
- Orientarsi con le stelle – Tutte le poesie di Raymond Carver (Minimum Fax)
- Furore di John Steinbeck (Bompiani)

 

 

fontana_001Walter Fontana: tre libri usciti da parecchio tempo ma che regalo sempre con piacere.
- Toh quante donne di Franca Valeri, un esempio smagliante di tutto: intelligenza, divertimento, eleganza, ferocia e una precisione nel definire figure e abitudini sociali che nessun istituto di ricerca si è mai sognato.
- Sotto la pelle di Michel Faber (Einaudi), romanzo fantastico in tutti i sensi.
- E freschissimo dal 1959: Zazie nel metró di Raymond Queneau (Einaudi), che è sempre un bel respiro di aria pura.

 

filippo-tuena-nel-latte-della-madre-L-5yLvsZFilippo Tuena: premetto alcune cose. Sono sempre molto in ritardo con le letture, nel senso che lascio decantare un bel po’ le novità e finisco così per essere sempre in distonia con le classifiche o le nuove uscite. La seconda cosa è che, pur possedendo un lettore per e-book, non lo uso mai. Ogni tanto penso che, soprattutto d’estate, invece di portarmi in viaggio pile di libri che occupano una parte consistente della valigia, dovrei convertirmi all’e-book reading. Ma non ci riesco. L’ultima considerazione è che, scrivendo libri finisco per leggere libri che possono essermi utili o che mi sono necessari in quello specifico momento (adesso diciamo il Natale 2014). Dunque, poiché in questi tempi sto ragionando sull’auto-fiction (orribile termine) o sull’autobiografismo, mi sento di suggerire tre libri di qualche anno fa che ho riletto di recente e che, credo abbiano anche un’edizione e-book.
- Comincio con i Sillabari di Goffredo Parise (Adelphi). Per me è un libro fondamentale, tra i più belli scritti in Italia nella seconda metà del secolo scorso e che mi sento di regalare a tutte le persone che affrontano la mezza età, col turbamento che le è proprio e con le sane ribellioni che essa suscita.
- Guardandosi più indietro, all’infanzia, alla giovinezza, suggerisco Istanbul di Orhan Pamuk (Einaudi), una splendida veduta d’assieme di una città e di un’età lontana, ma straordinariamente sempre vicina.
- Poi non potrei fare a meno di regalare un libro di uno dei miei autori preferiti: W.G. Sebald. Scelgo Gli emigrati (Adelphi), quattro biografie di personaggi devianti e paradigmatici. Imperdibile.
Concludo non con un suggerimento (perché non l’ho ancora letto) ma citando il libro che penso leggerò durante queste feste: Karl Ove Knausgard, La morte del padre (Feltrinelli, in offerta fino al 14 gennaio). Magari quando l’ho finito (ma finisco solo i libri che mi prendono immensamente) vi dico che cosa ne penso.

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